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Io pinno, tu pinni, egli pinna. Un nuovo sport acquatico? No, la nuova tendenza sociale del web: creare le proprie “pinboard” su Pinterest.
Immaginate un muro bianco con molte bacheche a disposizione (le pinboard, appunto) su cui poter comporre liberamente un collage di foto, di immagini e di link.
Pinterest è proprio questo: una raccolta di ispirazioni, di immagini e di spunti visivi. Tutto quello che vi piace può essere pubblicato con un pin: contenuti creati da voi, trovati in rete oppure condivisi dalla bacheca di un amico con un “repin”.
E poi naturalmente ci sono i commenti, i “like” e tutte quelle cose che fanno di Pinterest un social network, con una struttura più simile a quella di Twitter che a quella di Facebook. I “Pinners” che seguite, infatti, non sono necessariamente persone che conoscete, e non devono a loro volta essere vostri followers.
Vi sembra l’ennesima social-meteora? Invece i creativi di tutto il mondo e molte aziende, in particolare nel settore della moda, del design e del food&beverage, lo stanno inserendo nelle loro strategie di marketing.
So già cosa vi state chiedendo: a cosa può servire? Pinterest è un mondo ancora tutto da esplorare, ma sono già molti gli esempi di successo.
Amnesty International USA “pinna” immagini che esprimono la sua filosofia, infografiche di tema sociale e il catalogo dei prodotti da comprare per sostenere l’associazione.
Einaudi lo usa soprattutto per il lancio delle nuove uscite, ma anche per offrire ai lettori qualche approfondimento sui libri. Whole Foods Market condivide con i propri followers ricette e consigli di giardinaggio.
Pinterest può esprimere la personalità della vostra marca, raccontare ai vostri clienti cosa vi piace, consigliarli su come usare i vostri prodotti, crearne un catalogo emozionale, diverso dai classici cataloghi online.
Insomma, la parola d’ordine è ispirazione.
La nostra project manager Carolina, infatti, si sta già ispirando tra le pinboard di Jimmy Choo.
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