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Gestire un brand al giorno d’oggi significa affrontare una sfida sempre più complessa: spesso la sensazione è quella di rincorrere i potenziali clienti in un ecosistema di touchpoint digitali dominato da piattaforme social in continuo mutamento.
Se da un lato social network come Facebook, Instagram, TikTok e X offrono una portata notevole e la possibilità di raggiungere milioni di utenti, dall’altro presentano anche rischi non trascurabili, come la dipendenza dagli algoritmi, questioni di sicurezza, alta frammentazione dei dati e una crescente saturazione dei messaggi che può limitare la qualità delle interazioni.
Gli aggiornamenti introdotti dalle piattaforme premiano sempre di più i contenuti che generano reazioni immediate e riducono la visibilità dei post che non riescono a coinvolgere l’utente nei primissimi minuti. Facebook e Instagram, per esempio, hanno raffinato il meccanismo di distribuzione, enfatizzando la “distribuzione non connessa” per cercare di ampliare il pubblico, mentre TikTok continua a puntare sulla qualità tecnica e sulla capacità dei video di catturare l’attenzione nei primi tre secondi.
Restare visibili su piattaforme sempre più affollate porta a una dipendenza costante da algoritmi che, in caso di cambiamenti improvvisi – dettati anche da pressioni normative o da mutamenti politici – possono ridurre drasticamente la copertura organica.
Un ulteriore aspetto da considerare è quello della sicurezza: nonostante le piattaforme investano sempre più in sistemi di protezione, i rischi di attacchi informatici, data breach e diffusione di disinformazione rimangono elevati, indebolendo la fiducia dei consumatori. Inoltre, il fatto che le piattaforme siano gestite da terzi implica una perdita di controllo sulla comunicazione e sulla distribuzione dei contenuti, rendendo i brand vulnerabili alle decisioni imposte dalla società proprietarie delle piattaforme (o dai loro leader).
In più, seguire i potenziali clienti su tanti canali porta ad una iper-frammentazione delle relazioni e anche dei dati disponibili. Ogni piattaforma ha i propri insight, che spesso non scendono al dettaglio del singolo cliente, risultando in una molteplicità di canali da gestire e una grand mole di informazioni non sincronizzate.
Di fronte a questo scenario complesso, come può un brand riuscire a costruire relazioni durature con i propri clienti e a mantenere il controllo sulla propria comunicazione? Una soluzione efficace è creare e gestire una community proprietaria: uno spazio dedicato dove appassionati e clienti possano interagire, ricevere contenuti personalizzati e sentirsi parte di un ecosistema esclusivo, lontano dalle oscillazioni degli algoritmi dei social network.
In una community di proprietà, hai tu il pieno controllo del design, delle funzionalità e delle regole di moderazione. Non dipenderai da aggiornamenti algoritmici che possono ridurre la visibilità dei tuoi contenuti.
I dati raccolti in una community proprietaria ti appartengono interamente. Ciò ti permette di analizzare il comportamento dei tuoi utenti in modo approfondito e di personalizzare ulteriormente le comunicazioni, garantendo allo stesso tempo una maggiore sicurezza contro eventuali attacchi informatici o violazioni della privacy.
Una community ben strutturata permette di instaurare un dialogo diretto e personalizzato con i tuoi clienti e appassionati. Puoi segmentare i membri in base agli interessi e alle abitudini, offrendo contenuti mirati che rispondano alle loro esigenze e rafforzino il legame emotivo con il brand. La trasparenza e l’impegno costante in questo spazio possono tradursi in una fedeltà duratura, che difficilmente si ottiene tramite i canali social tradizionali.
Non si tratta di abbandonare completamente i social network. Al contrario, questi possono rimanere parte integrante del tuo communication mix, servendo da piattaforme per attirare nuovi potenziali clienti. Una volta acquisiti, potrai guidarli verso la tua community proprietaria, dove il rapporto potrà essere consolidato con maggiore profondità e autonomia.
In un contesto in cui le regole dei social network cambiano rapidamente e le politiche esterne possono influenzare la distribuzione dei contenuti, una community proprietaria rappresenta un asset a lungo termine. Qui puoi sviluppare strategie di fidelizzazione, engagement e upselling senza dover affrontare le incertezze legate alle piattaforme di terze parti.
Non solo dati di engagement, ma anche la possibilità di scendere al livello dei singoli iscritti alla community, potendoli organizzare in cluster in base alle azioni che compiono. I dati del comportamento degli iscritti potranno dialogare anche con il tuo sistema di CRM, così da avere in un unico luogo tutte le informazioni rilevanti sui tuoi clienti migliori e più appassionati.
Una strategia efficace di comunicazione e fidelizzazione dovrebbe bilanciare correttamente i due strumenti: i social network offrono indubbiamente un’ampia copertura e una forte capacità di targetizzazione, e sono utili per attrarre nuovi utenti e guidarli verso uno spazio dedicato, dove instaurare un dialogo profondo e personalizzato.
È così che ogni interazione può trasformarsi in un’opportunità di crescita e fidelizzazione, costruendo valore a lungo termine.
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