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Se dico che in questo momento state leggendo questo articolo da uno smartphone o da un tablet, ho circa il 60% di possibilità di aver azzeccato.
È questa infatti in Italia la percentuale del tempo speso su internet attraverso i dispositivi mobili.
L’impatto del mobile sulle aziende B2c è stato il tema della decima edizione del convegno annuale dell’Osservatorio Mobile B2c del Politecnico di Milano, svoltasi il 9 febbraio scorso e diventata un appuntamento ormai imperdibile per tutta la comunità di professionisti, aziende, organizzazioni, agenzie, esperti, studenti e curiosi che si occupano di digitale in Italia.
La Mobile Transformation sta cambiando in molti sensi la nostra vita quotidiana e le relazioni tra consumatori e imprese, riducendo o annullando l’intermediazione di terze parti in tutti i settori economici e molte aziende stanno operando delle vere e proprie rivoluzioni mobili.
Umberto Bertelè, chairman degli Osservatori del Politecnico di Milano, ha citato alcuni esempi particolarmente esemplari, come il nuovo servizio di car-sharing di BMW, lanciato lo scorso ottobre in Italia e interamente gestibile solo tramite un’app mobile, oppure il caso di N26, la prima banca in Italia “Mobile Only”.
Anche il Ceo di Yoox Net-A-Porter lo scorso ottobre ha dichiarato che uno dei suoi primi obiettivi è trasformare l’azienda in una “Mobile Only” company, mentre a Dicembre, a Seattle ha aperto Amazon Go, il primo punto di vendita a libero servizio della storia senza la barriera delle casse.
Nascono quindi modelli di business completamente inediti, si integrano touch point fisici e digitali che prima erano separati e si generano benefici per il conto economico delle aziende che cavalcano questa trasformazione.
In questo senso la consapevolezza delle imprese italiane sta crescendo ma sono ancora molte le barriere di carattere culturale, organizzativo, economico o tecnologico che devono essere superate.
Anche in ambito pubblicitario, la Mobile Advertising è stata il traino della crescita della pubblicità online, con un incremento del 53% che ha portato la raccolta a 715 milioni di euro nel 2016. Eppure i margini di crescita sono ancora altissimi visto che il peso raggiunto dal Mobile sul totale Internet (30%) è ancora molto lontano dal tempo speso dalle persone a navigare da mobile (60%).
Sono 25 milioni, infatti, gli italiani che utilizzano uno smartphone per navigare, principalmente da app (90% del tempo, concentrato principalmente sulle app di Google e Facebook). Il 68% degli utilizzatori ha il wi-fi sempre attivo, e il 37% la geolocalizzazione.
Insomma: se fino a qualche anno fa la via delle app era un’attività pionieristica, oggi il rapporto di forze tra desktop e mobile è mutato rendendo prioritaria una strategia dedicata prima di tutto all’accesso da smartphone.
Quale direzione prenderà questo trend nei prossimi anni? Qualunque essa sia, la seguiremo con la geolocalizzazione.
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