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Siti web con fotografie a tutto schermo, social media sempre più orientati a catturare lo sguardo: l’immagine sul web è tutto, e il suo dominio sembra destinato a durare ancora molto a lungo. Con la giusta immagine si cattura l’attenzione, si incuriosisce, si trasmettono valori e messaggi del brand.
Ci sono immagini che sembrano fotogrammi di un film, con tutta l’emozione del grande schermo: manca solo il movimento. Oppure no?
Sempre più spesso, vediamo nel web esempi di immagini statiche che prendono vita come se volessero emanciparsi dalla propria immobilità. Sono le cinemagraphs.
Tecnicamente, si tratta di gif animate, composte da una foto (generalmente di qualità professionale) in cui soltanto un piccolo elemento si muove.
Può trattarsi ad esempio di un prato con fili d’erba immobili sul quale vediamo muoversi soltanto una nuvola, o di un viso umano in cui solo gli occhi si muovono.
Più sintetiche di un video, più emozionanti di un’immagine, le cinemagraph uniscono la potenza espressiva della fotografia allo stupore del movimento.
È proprio l’elemento di rottura che creano a decretare la loro forza comunicativa: l’effetto che si crea è quello di un’illusione, di una scena impossibile nella realtà, un fermo immagine che però non ha avuto effetto su uno degli elementi raffigurati, così forte da non poter essere bloccato nel tempo.
Ideate da due fotografi statunitensi Kevin Burg e Jamie Beck, che volevano rendere le proprie opere più “vive” e reali, le cinemagraphs stanno ottenendo un successo sempre maggiore su internet, grazie anche alle piattaforme di molti social media che permettono ora l’esecuzione automatica delle gif.
Si tratta di un’opportunità comunicativa da non perdere anche nella comunicazione commerciale, soprattutto per brand che sull’immagine e l’emozione puntano molto, come le case di moda.
Le cinemagraphs rappresentano una soluzione di forte impatto, perché riescono a colpire l’utente durante lo scroll senza richiedere il tempo di visione che si deve dedicare a un video.
Sono immagini nate per essere viste anche di sfuggita. Eppure, vedendole, è quasi impossibile non fermarsi a fissarle incantati.
Fonte: Cinemagraph
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