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Alzi la mano chi utilizza Instagram.
Anche se non possiamo vedervi possiamo ipotizzare che abbiate più di 25 anni, che siate iscritti anche a Facebook e WhatsApp e che lo utilizziate soprattutto per condividere momenti di vita quotidiana con il mondo in modo un po’ “patinato”: una colazione ricca, un momento di relax, una bella foto del vostro cane o gatto, un selfie ben riuscito…
Ci siamo avvicinati?
Adesso alzi la mano chi usa Snapchat.
Anche in questo caso tentiamo di indovinare il vostro identikit: avete meno di 25 anni, utilizzate soprattutto app di messaggistica come WhatsApp e vi piace condividere momenti in modo estemporaneo con una cerchia selezionata di amici, in modo “easy”, senza preparazione, senza il peso dell’essere belli per forza.
Vi suona familiare?
Naturalmente possono esserci delle variazioni, ma gli identikit che abbiamo riportato rispecchiano gli utenti medi e gli utilizzi primari delle due piattaforme.
Allora perché, penserete voi, se questi due social hanno utilizzi e utenti così diversi, il fantasmino di Snapchat dovrebbe “temere” Instagram?
La risposta non è ancora stata scritta, ma recenti dati hanno mostrato che Snapchat starebbe in effetti soffrendo del lancio delle Instagram Stories, vedendo un calo delle visualizzazioni dei propri contenuti che va da un -15% ad un -40%.
Le Instagram Stories sono uno speciale modo di condividere momenti attraverso foto e brevissimi video che possono essere arricchiti con stickers, emoticon, testo e altri effetti. Una volta pubblicate durano solo 24h, dopodiché si cancellano. ?Fino ad agosto scorso le Storie erano appannaggio unico di Snapchat, che proprio su questo tipo di contenuti vantava milioni di visualizzazioni, almeno finché Instagram non ha deciso di emularle, introducendole per tutti i tipi di profilo proprio la scorsa estate.
All’intuitività e “giocosità” delle storie si è unito il grande pubblico di Instagram, mettendo in crisi molti publisher, che hanno cominciato a chiedersi quale delle due piattaforme privilegiare.?
Gli effetti di questo “imbarazzo” cominciano a palesarsi proprio ora, con una crisi di Snapchat, che sarebbe testimoniata anche da un calo dei download dell’app, che, come riportato da App Annie, sarebbe calata fino all’undicesima posizione tra le app più scaricate, dopo essere arrivata in terza posizione.
E Instagram? Dopo il lancio lo scorso Agosto delle Instagram Stories, queste ultime sono arrivate a contare 150 milioni di utenti attivi, a fronte degli oltre 500 milioni di utenti attivi al mese.
Grazie all’introduzione delle Stories, Instagram è stata in grado di intercettare un pubblico più giovane, fornendo uno strumento in grado da una parte di soddisfare l’esigenza di condividere momenti più effimeri, più giocosi e meno “costruiti”, e dall’altra di accedere ad un pubblico molto più vasto.
La grande differenza tra Instagram e Snapchat infatti risiede tanto nella “durata” dei contenuti, quanto nella modalità di aggregazione degli utenti.
Su Instagram si possono cercare, seguire e visualizzare i contenuti di tutti quegli utenti che hanno il profilo pubblico, che siano amici, celebrities o brand.
Su Snapchat la questione è ben diversa: non esiste una funzione di ricerca profili e per aggiungere qualcuno occorre conoscere il suo nickname, il suo Snapcode (una sorta di codice QR univoco che identifica il proprio profilo) oppure averlo tra i contatti del telefono.
Costruire una community di utenti su Snapchat significa duro lavoro, anche perché, ad oggi, Snapchat non offre agli inserzionisti degli strumenti per accrescere il proprio seguito. Quello che accade è che si finisce per pubblicizzare il proprio profilo su altri social network, incluso Instagram.
La promessa di accedere ad un ampio pubblico (o sfruttare il già ampio seguito costruito su Instagram) ha portato molti ad abbandonare Snapchat in favore di Instagram, ma non tutti si sentono allettati dalla prospettiva di rendere “così” pubbliche le proprie storie.
La popolarità di Snapchat tra i teenagers e i Millennials è cresciuta anche perché, al contrario di Instagram, gli adulti (i genitori in particolare) non lo utilizzano e quindi non ci si sente “controllati”. Mentre su Instagram è facile che la mamma, la cugina e gli zii cerchino il vostro profilo e guardino quello che condividete, su Snapchat non si ha questa forma di controllo: la selezione e la difficoltà nel trovare e seguire altri utenti è anche una forma di “tutela” della propria privacy, un modo per costruire una community esclusiva, fatta di persone realmente interessate a voi, senza il peso del controllo sociale.
Come andrà a finire?
Il potere di ogni social network sta negli utenti che lo utilizzano e nel tempo che questi utenti spendono utilizzandolo. Il tempo (e di conseguenza l’attenzione degli utenti) è la vera ricchezza che le aziende media di ogni tipo (compresi i social network) si stanno contendendo.
Se Snapchat continuerà ad innovarsi trovando soluzioni sempre nuove per rendere l’esperienza dell’app coinvolgente per i propri utenti, allora l’esito della “battaglia” con Instagram non è scontato e Snapchat sarà la scelta più corretta per raggiungere il target dei giovani e giovanissimi in modo fresco, diretto, ironico e giocoso.
Certo è che Instagram dal canto suo non sarà da meno e ci aspettiamo novità in casa Zuckerberg (link cliccabili? shoppable images?), anche dal punto di vista pubblicitario.
La scelta di privilegiare l’uno o l’altro in ottica di business dovrebbe essere fortemente legata agli sforzi fatti fino ad oggi: avete raccolto un largo seguito su Snapchat e costruito un bel rapporto con la vostra community? Continuate così, il fantasmino ha ancora frecce al proprio arco e un affezionato e coinvolto Snapchatter difficilmente abbandonerà l’app.
Siete interessati soprattutto ad avere un largo seguito di età più “matura”? Avete già un profilo Instagram? Considerate l’opportunità di sfruttare le Instagram Stories per coinvolgere in modo diverso il vostro pubblico.
Ancora non sapete bene cosa scegliere? Olojin è a vostra disposizione per guidarvi!
Fonti: TechCrunch
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