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Nella sua biografia, Jim Baumgardner si descrive come “nerd senior” ai Disney Interactive Labs, ma anche come programmatore, musicista, artista, costruttore di puzzle…
Ma la scoperta per cui tutti lo ricorderemo è quella del colore di fondo di internet.
Non è il nero, né il bianco, o nemmeno un intermedio grigio.
Il colore che Baumgardner ha scoperto è l’arancione, o, come lo ha definito lui, “emergent orange”.
Questa storia inizia nel 2004, quando fece il primo esperimento involontario, a partire da una serie di foto prese da un gruppo Flickr di cui faceva parte. Sovrapponendone a centinaia mentre creava puzzle e collage, si accorse che, a prescindere dalle immagini di partenza, il risultato era questo:
Battezzò immediatamente la serie di combinazioni che aveva creato “Bronze Shields”. A questi primi tentativi ne seguirono altri che non fecero altro che confermare la sua teoria.
In molti hanno provato a trovare delle motivazioni più o meno serie a questa scoperta. Alcuni danno la colpa all’algoritmo che si occupa di unificare i pixel delle immagini e che potrebbe fare confusione quando ne elabora a centinaia. Altri a una specie di illusione ottica in cui incapperebbe l’occhio umano. O alla funzione “bilanciamento bianco” delle macchine fotografiche, che tenderebbe a “scaldare” i colori della maggior parte delle immagini.
Che sia colpa di qualche filtro di Instagram o di tutte le foto di tramonti che ogni giorno vengono condivise online, a noi di Olojin questa scoperta piace proprio. Del resto, il nostro logo la dice lunga sul nostro gusto in fatto di colori.
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