BLOG/ #FAREMEGLIO
Fin da quando il social network blu ha fatto la comparsa nelle nostra quotidianità, ci si è presentato come un modo per restare in contatto con le persone importanti della nostra vita. Per ognuno di noi i primi collegamenti sono stati certamente gli amici, i cugini, i familiari in paesi lontani, i vecchi compagni di scuola, e le notizie che Facebook ci dava erano essenzialmente le novità nelle loro vite, le vacanze, i traguardi, le opinioni.
E poi?
E poi sono arrivati i brand, i siti di notizie, i personaggi famosi e abbiamo iniziato a “collegarci” in vari modi anche con questi profili. Il risultato? Spesso gli aggiornamenti delle persone importanti andavano a perdersi nel mare di notizie.
Nel corso degli anni Facebook ha ritoccato più volte il suo famoso algoritmo per regolare quali notizie finiscono nel News Feed degli utenti e quali no, prendendo in considerazione in diversi modi le interazioni sulla notizia, le interazioni con il profilo che la pubblica, la tipologia di notizia, il tempo di lettura e altri fattori.
La scorsa settimana Facebook ha pubblicato sul suo blog un nuovo aggiornamento a riguardo, tornando, in un certo senso, alle origini: “[…] we are updating News Feed over the coming weeks so that the things posted by the friends you care about are higher up in your News Feed.”
Aggiorneremo il News Feed nelle prossime settimane in modo da portare più in alto le notizie pubblicate dagli amici di cui vi importa davvero.Per quanto semplice, questa dichiarazione ha implicazioni molto rilevanti a livello strategico: Facebook teme di diventare un flusso impersonale di notizie, non molto diverso da un feed RSS.
La concorrenza di altri social molto calati sulla quotidianità degli utenti si fa evidentemente sentire. Piattaforme come Snapchat sono riusciti a “catturare” una larga fetta dell’attenzione dei propri utenti, portandoli a condividere video e foto come Facebook forse non riesce più a fare. Di certo c’è chi avrà esultato. In fondo Facebook è sempre il social network più utilizzato al mondo da persone interessate alla vita di altre persone.
Chi sicuramente non ha fatto salti di gioia sono i gestori dei profili business, che vedono ormai Facebook tra i canali principi della propria comunicazione online. Se in passato gli annunci come quest’ultimo hanno avuto sempre un tono molto rassicurante per i brand, adesso si percepisce un cambio di rotta che ha fatto preoccupare molti attori.
“[…] this update may cause reach and referral traffic to decline for some Pages.
”Questo aggiornamento potrà causare una diminuzione della portata e del traffico da referral per alcune Pagine.
Quindi cosa può fare chi lavora su Facebook?
Un cambio di approccio è certamente da mettere in conto, tenendo presenti 3 punti fermi deducibili da quest’ultimo aggiornamento di casa Zuckerberg:
1) Share > LikeSe
le notizie di amici e parenti avranno maggiore visibilità, occorrerà puntare su contenuti facilmente condivisibili, non solo all’interno di Facebook, ma anche su siti e blog. L’azione dello share diventerà cruciale, molto più importante del like. Anche all’interno dei siti lo Share Button dovrà avere quindi una posizione privilegiata.
2) TargetingSolo
le informazioni davvero importati e aderenti agli interessi degli utenti avranno la chance di apparire nel loro News Feed. La quantità di post non sarà dunque garanzia di visibilità: meglio puntare piuttosto su meno contenuti più di qualità.
3) Intrattenimento
Ciò che riesce a catturare l’attenzione (prolungata) degli utenti, come i video (anche LIVE) e le immagini divertenti e provocatorie, continuerà a funzionare.
Vedremo infine finalmente tramontare la tecnica del click-bait (ovvero accentuare con titoli molto esagerati notizie per convincere a cliccare su un link: ad esempio “Sembrava un matrimonio normale, ma non crederete mai a cosa è successo al taglio della torta… —>”).
Noi in Olojin siamo entusiasti di questo cambio di rotta. La partita per l’attenzione degli utenti online (sempre più distratti ed esigenti) si fa ancora più avvincente e la nostra creatività aveva sete di nuove sfide.
LEGGI ANCHE