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Vi ricordate le faccine da sms composte dalla punteggiatura? Cose così :-) o così ;-* ormai sono quasi reperti da museo, sostituite dalle emoji, simboli codificati che permettono di inviare vere e proprie immagini al posto dei semplici segni di punteggiatura.
Negli USA sono già utilizzate da colossi come Burger King e Foot Locker e si stanno rivelando un ottimo esempio di come le marche esplorino qualsiasi territorio della comunicazione che vada oltre i canali tradizionali.
Burger King, all´interno di una app dedicata, ha lanciato una serie di emoji per celebrare il ritorno delle crocchette di pollo e il loro inserimento nel menu fisso della catena dopo anni di analisi di mercato. La celebre bustina di crocchette gode così di vita propria anche nelle chat diventando essa stessa linguaggio e icona.
Foot Locker invece ha lanciato le Shoemoji. Gli utenti, sempre all´interno di una app dedicata, possono scrivere il loro messaggio di testo arricchendolo con oltre 80 tipi di scarpe diverse e condividerlo sui principali social media. I modelli di sneakers sono sempre aggiornati anche con le ultime collezioni.
Mentos ha addirittura ideato le Ementicos, con un video di presentazione per ogni personaggio nato dalla relativa emoji. Le Ementicos possono essere condivise in tutti i social e inserite in chat come singole emoji o per creare GIF animate.
Oltre che nelle chat e nelle app, le emoji come strumento di web marketing vengono utilizzate dai brand in particolare su Twitter. Bud Light, in occasione dell´Indipendance Day 2014, ha creato una grande bandiera americana fatta di emoji, con birre, fuochi d´artificio e bandiere che è stata reetwittata 152.000 volte.
Esiste anche il giardino delle emoji, realizzato da Miracle-Grow per celebrare il primo giorno di Primavera 2015. Il marchio sta chiedendo ai follower di twittare uno dei 12 fiori emoji a disposizione, con l´hashtag #springmoji, per costruire un grande giardino virtuale nel sito aziendale.
Ma i brand commerciali non sono i soli a sfruttare il trend.
Le emoji sono utilizzate anche dai media, da grandi banche e enti no profit. Il Washington Post ad esempio ha creato una propria emoji per le mascotte di ogni squadra del campionato NCAA di Basket, invitando gli utenti a salvarle e condividerle con gli amici "because nobody uses their words anymore".
Goldman Sachs ha creato delle emoji con lo scopo di rendere ancora più virale il tema dei millenials (o nativi digitali) e l´infografica dedicata.
Negli USA si parla ormai di emoji marketing.
E in Europa? La prima ad utilizzare le emoji è stata IKEA, con una app dedicata e un video teaser di IKEA Netherlands. L´obiettivo è quello di appianare le difficoltà di comunicazione tra uomo e donna nell´ambiente domestico. E il risultato è molto divertente: http://www.ikea.com/nl/nl/campagne/emoticons.html
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