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“Helvetica. No, Futura. Anzi no, quello è un Gotham Bold!”
Chiamatela deformazione professionale, passione ossessiva o anche semplice amore per il proprio lavoro, ma questo è quello che mi capita ogni volta che apro una rivista, leggo il menù al ristorante, navigo un sito, viaggio in auto o scelgo un qualsiasi prodotto tra gli scaffali di un supermercato.
La domanda: “Ma che font è?” ricorre nella mia quotidianità molto più frequentemente di quanto non ci si possa aspettare.
Chi nella vita ha scelto di lavorare con la grafica sa bene quanto spesso questo dilemma si presenti.
Secondo una recente indagine è stato stimato che attualmente esistono quasi 5000 tipi di font diversi al mondo.
Quale scegliere? Come sceglierlo?
Tutti quesiti a cui si possono ormai trovare le più svariate risposte.
E nonostante il dibattito si svolga principalmente online, è invece offline che ho trovato la mia ispirazione più grande: un vecchio libro scovato diversi anni fa dal titolo “L’arte grafica”, edito nel 1968, ma di attualissima utilità dato il perdurare negli anni di certi font e regole grafiche che già presentava all’epoca.
Non aspettatevi quindi un tutorial su come scegliere i migliori font, ma un punto di vista molto personale su quelli preferiti, sui più odiati, i più discussi e i più curiosi.
Preferiti:
Dopo tanti anni di lunghe battaglie e innumerevoli selezioni tra migliaia di forme, pesi e grazie, ecco i 10 font che si aggiudicano il mio podio e spesso considerati gli “evergreen” nel mondo della grafica. Font che spesso trovano spazio in diversi nostri progetti e che scegliamo perché ci permettono di dare alla grafica stile e design senza appesantirla e senza dare una “data di scadenza” alla sua estetica.
Sono Helvetica, Futura, Bodoni, Gotham, FF DIN, New Baskerville, Brandon Grotesque, Circular, Titillium Web, Roboto.
Detestati:
Ciò che caratterizza un designer è la capacità di progettare con “gusto e intelligenza” e allo stesso tempo saper riconoscere il “brutto” oltre che il “bello”.
Di seguito la lista dei 10 font che a mio parere dovrebbero essere usati con MOLTA parsimonia, tra cui spicca al primo posto il più conosciuto nel mondo dei “don’t font”: il Comic Sans.
Ci sono poi Lobster, Bradley Hand, Trojan, Courier New, Kristen ITC, Impact, Arial, Stencil, Kristen ITC, Myriad Pro.
Discussi:
Un caso che ha scatenato molta indignazione nel mondo dei grafici è stato quello del più recente kolossal cinematografico di James Cameron.
“Avatar” è stato uno dei film più costosi della storia per effetti speciali e produzione, ma nonostante si distingua per moltissimi aspetti positivi, la scelta del font non è stata affatto apprezzata. Si è infatti usato in modo smisurato il comune font Papyrus sia nelle grafiche che nei sottotitoli.
Non posso dirlo con certezza, ma potrei scommettere che questo font sia presente nella classifica dei peggiori font di ogni designer.
Un altro caso che ha fatto discutere è stato invece quello del famoso Google Font Roboto, disegnato da Christian Robertson nel 2012. Questo font altro non è che un assemblato di diversi altri font, alcuni storici come Helvetica, Myriad, Univers, FF DIN, Ronnia.
Insomma, non solo rimangono immortali nel tempo ma si reincarnano in altre vite.
Curiosità:
Ultima tendenza assai curiosa nel mondo della tipografia è l’uscita di font “dedicati” non a un brand, ma a una città, come nel caso recente del font Dubai, sviluppato dalla Microsoft esclusivamente per la città omonima. Declinato nell’alfabeto arabo e romano, sarà usato dal governo per tutta la corrispondenza ufficiale.
Anche Amman, città della Giordania, ne possiede uno, sempre completo di entrambi gli alfabeti.
Si dice che in futuro ormai prossimo ogni città ne possederà uno.
Un giorno non lontano forse riusciremo a riconoscere una città non solo dal suo skyline fotografico, ma anche dal suo “carattere” grafico.
E per il vostro brand, qual è il font più adatto?
Quando creiamo un progetto, digitale o tradizionale che sia, poniamo attenzione a tutti quei dettagli che in un font possono fare la differenza: la leggibilità, lo stile, il suo essere più trendy o più evergreen.
E sapremo consigliare anche voi, cercando il font più congeniale per l’immagine della vostra azienda, anche andando oltre i nostri gusti personali per incontrare meglio quelli del vostro pubblico (il vostro pubblico non è fan del Papyrus, vero?).
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